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Rimbocchiamoci le maniche e ripartiamo

Rimbocchiamoci le maniche e ripartiamo

Scopriamo Eduardo nella veste di poeta:

E allora bevo di Eduardo De Filippo
Dint’ ‘a butteglia 
n’atu rito ‘e vino
è rimasto…
Embè
Che fa m’ ‘o guardo?
M’ ‘o tengo a mente 
e dico:
“Me l’astipo
e dimane m’ ‘o bevo?»
Dimane nun esiste.
E ‘o juorno prima
siccome se n’è gghiuto,
manco esiste.
Esiste sulamente
‘stu momento
‘e chisto rito ‘e vino int’ ‘a butteglia.
E che faccio,
m’ ‘o pperdo?
Che ne parlammo a ffà!
Si m’ ‘o perdesse
Manc’ ‘a butteglia me perdunarrìa.
E allora bevo…
E chistu surz’ ‘e vino
vence ‘a partita cu l’eternità!

Ci piace ipotizzare che il grande Eduardo De Filippo abbia pensato a Quinto Orazio Flacco nell’osservare la bottiglia piena (di Aglianico?) e che riflettendo su Carpe diem, quam minimum credula postero (cogli l’attimo, confidando il meno possibile nel domani) abbia deciso di alleggerire il contenuto dell’elegante recipiente di vetro e siccome aveva a portata di mano un blocnotes ed una stilo ci ha deliziato con questi versi meditativi e incoraggianti.

A furia di imprecare e spintonare siamo riusciti a scacciare il funesto 2020. L’annus horribilis che ci ha chiuso tra le mura domestiche, vietato baci e abbracci, e ridotto l’economia nazionale ad un cencio maleodorante e appiccicoso.

 Per l’affetto che nutriamo nei confronti del planetario Edoardo ci piace appropriarci di un’altra sua memorabile frase pronunciata, pare, nel 1942 in occasione del debutto di “Gobba a ponente (divenuta per necessità scaramantiche “Non è vero ma ci credo”)” commedia messa in scena il 9 ottobre al Politeama Margherita di Genova e recitata da Eduardo, Peppino e Titina.

Di progetti e programmi, come al solito, in cantiere ve ne sono ed anche ambiziosi per cui tutte le nostre energie saranno investite in tale direzione.

“Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male!” sentenziò Eduardo e con il secondo titolo la commedia è divenuta intramontabile.

In Via Vecchia Nazionale a Barile spesso non si ha tempo di filosofeggiare poiché nei momenti cruciali l’unico pensiero che aleggia nella Cantina il Passo è quello di rimboccarsi le maniche darci dentro, sfacchinare ed impegnarsi al massimo per raggiungere gli obiettivi programmati.

Le tragedie e le burrasche del funesto 2020 appartengono al passato e diverranno lo stimolo necessario per recuperare il perduto e tornare a sorridere sin da subito. 

bbg